Inghilterra
Già a novembre in Inghilterra il Natale è nell’aria quando i bambini iniziano a scrivere la lista dei regali che desiderano. Da dicembre si iniziano ad aprire le caselle del calendario dell’Avvento.
La tradizione vuole che ogni casa ospiti un albero da addobbare alla vigilia di Natale per restarvi solo per 12 giorni, per motivi di superstizione.
La sera della vigilia, i bambini appendono delle calze per Father Christmas e per ringraziarlo dei regali gli lasciano un bicchiere di latte e un dolce chiamato mince pie, e per la renna lasciano solitamente una carota.
La tradizione vuole che, sempre la sera della vigilia venga acceso il famoso ceppo da far durare il più a lungo possibile, conservandone un pezzo per accedere il ceppo del Natale successivo, per motivi scaramantici.
Dal punto di vista culinario l’Inghilterra è un paese che non vanta grosse tradizioni: il tradizionale pranzo di Natale è consumato a base di tacchino ripieno accompagnato da mirtilli e per dolce viene preparato il famoso Christmas Pudding o Christmas Cake.
Appuntamento pomeridiano del giorno di Natale alle 15 è il discorso della Regina.
Nelle case delle famiglie inglesi i canti natalizi sono parte sostanziale della festa di Natale: gruppi di famiglie passano di casa in casa cantando e ricevendo in cambio dolci e bevande.
Irlanda
La maggiorparte degli Irlandesi è di fede cattolica e il giorno di Natale (in gaelico Nollaig – compleanno) è soprattutto una festa religiosa, cui seguono undici giorni di festa fino al giorno dell’Epifania, i celebri Twelve Days of Christmas.
Se da noi si parla spesso di “pulizie di Pasqua”, in Irlanda è proprio il caso di parlare di “pulizie di Natale”: fondamentale per affrontare in maniera perfetta il Natale irlandese è, infatti, una profonda pulizia della casa, che spesso, in alcune zone rurali, comprende persino l’imbiancatura delle pareti. In passato, le donne, oltre a dedicarsi alla pulizia della casa si occupavano anche di quella della stalla, simbolo della nascita di Gesù.
Ancora tipica tra le numerose tradizioni natalizie in uso ancora oggi in Irlanda è quella di accendere, la sera della Vigilia, una candela sul davanzale. La candela accesa sta a simboleggiare l’ospitalità nei confronti di Maria e Giuseppe.
All’accensione della candela partecipa tutta la famiglia, ma dovrebbe essere accesa dal più giovane della famiglia e a spegnerla dovrebbe essere in teoria una ragazza di nome Maria.
Il 25 dicembre prende il via il Christmas Dinner ovvero il pranzo di Natale. La tavola viene apparecchiata con i Christmas crackers, che sono cilindri di cartone rivestiti di carta colorata: tirandone una corda, esplodono e mostrano un biglietto scherzoso, un cappellino di carta o un regalino.
Non si può parlare del Natale in Irlanda senza raccontare la processione dei Wren Boys che si svolge ancora oggi in alcune zone dell’Irlanda il giorno di S. Stefano, conosciuto anche con il nome gaelico La An Droilin, il giorno dello scricciolo.
Secondo la tradizione lo scricciolo (in inglese wren) con il suo forte canto guidò i soldati romani verso il rifugio di S. Stefano, che fu catturato e martirizzato. Un tempo la tradizione richiedeva la caccia allo scricciolo che veniva sacrificato e appeso ad un ramo di agrifoglio. Attualmente al ramo di agrifoglio viene appesa solo un’immagine dell’uccellino mentre i bambini e i ragazzini (detti Wren boys) bussano alle porte delle case richiedendo delle offerte. Nella località di Kilbana (contea di Clare) i Wren Boy sono dei musicisti adulti che in colorati costumi suonano per le vie del paese andando di casa in casa.
In questo giorno, bambini e bambine indossano vestiti stracciati e si coprono o dipingono i visi e vanno di casa in casa cantando, spesso accompagnati da violini, armoniche e corni.
[…] Matteo ha 6 anni e mezzo e ha già perso 8 dentini da latte. Noi non siamo molto affezionati alla storiella del topolino, ad ogni modo, qualche volta è passato anche qui. Ma in Inghilterra che usanza c’è a tal proposito? Se da noi c’è, appunto, il topolino nei paesi anglosassoni c’è la fatina. Il suo nome è, comprensibilmente, tooth fairy, fatina dei denti. Un’usanza anglosassone carina è quella di riporre il dentino nel cuscino preposto a questa funzione, chiamato tooth fairy pillow: un cuscino confezionato nelle più svariate forme, più spesso lo si trova a forma di dente, in cui i bimbi ripongono il loro dentino in attesa che durante la notte passi la fatina a lasciare i soldini. Se avete un po’ di buona manualità e siete pratiche di ago e filo potrete facilmente ralizzarlo in casa. Vedi qui come fare. Se non avete la giusta manualità lo potete ordinare QUI. Questo è un cuscino equo e solidale, costa 22 euro, viene realizzato in Bolivia da una comunità di donne indigene e, in conformità con le linee del commercio equo e solidale, gli artigiani che lo producono vengono pagati equamente, in modo da poter avere accesso alle cure mediche e da garantire l’istruzione ai loro figli. Un’idea regalo originale anche per Natale. […]
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