“Prima si comincia meglio è”.
Non ha dubbi Marzia Grassi, 33 anni insegnante del centro Primomodo di Bergamo.
Se è vero che non esiste un’età giusta in cui iniziare a studiare l’inglese, altrettanto lo è il fatto che prima lo si cominci maggiori saranno i risultati e la facilità nell’ottenere risultati duraturi.
Marzia insegna già da 8 anni in questa scuola e forte della sua esperienza nel centro con bambini di ogni età non ha timore di affermare che:
“La chiave dell’insegnamento sta nell’essere gentili e dolci con i propri interlocutori, si viene ripagati con la stessa moneta.
Dobbiamo saper essere coinvolgenti per ciascuna fascia d’età”.
Inglese per bambini: le peculiarità del Metodo Helen Doron
Una lezione che lei ha imparato dalla sua insegnante di inglese che alle superiore la fece innamorare non solo della materia ma soprattutto di questo straordinario mestiere.
“Quando ho iniziato ad insegnare in questa scuola mi affidarono una classe prescolare. Sono una persona molto paziente e materna, particolarmente affettuosa a livello fisico. Queste caratteristiche si sono però rivelate preziose non solo con i piccoli. Oggi insegno inglese ai bambini della materna e delle elementari ma anche ai ragazzi delle medie e delle superiori. Con i bambini siamo cresciuti insieme, ho imparato a insegnare a prescindere dall’età della mia classe ovviamente avendo ben presente chi ho davanti e adattandomi alle loro capacità, ma prescindendo dal semplice dato anagrafico.
L’adattabilità è una delle caratteristiche del metodo di insegnamento Helen Doron per questo vale la regola per l’inglese per bambini, che prima si inizi meglio è, ma grazie al Metodo Helen Doron anche e soprattutto i ragazzi che hanno magari 12 anni, sono reticenti a questo insegnamento, hanno una esperienza scolastica negativa, cambiano idea e riescono ad imparare l’inglese”.
Ci vuoi parlare anche delle altre?
“ Se dovessi descrivere il metodo con degli aggettivi, sicuramente sceglierei empatico, coinvolgente, ludico e creativo”.
Adattabilità dell’insegnamento
Torniamo all’età dei bambini. Puoi raccontarci meglio la tua esperienza.
“Al centro arrivano bambini molto piccoli. Ora ho una classe con un bambino di 3 mesi. Questo bambino non frequenta una lezione ma partecipa attivamente attraverso l’apprendimento naturale basato sull’ascolto. Viene assorbito dalla lingua esattamente come avviene per la lingua italiana.
I bambini vengono qui per giocare in inglese. I bambini inventano la loro lingua, imparano attraverso la loro esperienza.
Per un bambino è tutto nuovo. Italiano e inglese”.
Ma insegnare l’inglese non potrebbe confonderlo?
“No. Tutti i bambini hanno una mente assorbente. Sino ai 7 anni sono spugne, ogni informazione viene fatta propria.
Questo meccanismo di apprendimento non genera alcuna confusione. Grazie all’economia del linguaggio i bambini imparano a dire le parole nella lingua che trovano più semplice e capiscono con chi parlare una lingua piuttosto che l’altra da subito e da soli”.
Cosa fare quando i genitori non sono madrelingua
Che cosa devono fare i genitori che vogliono far crescere i figli bilingui pur essendo entrambi italiani?
“Il metodo Helen Doron prevede tantissimo materiale didattico per coinvolgere le famiglie. Il primo canale che si invita a sfruttare è quello dell’ascolto per far attecchire la memoria.
Si danno ai genitori CD e DVD che riportano i contenuti trattati in classe attraverso suoni e canzoni da ascoltare anche passivamente a casa.
Altro suggerimento che diamo è di abituarsi come famiglia alla fruizione di film e cartoni in lingua inglese e laddove sia possibile a utilizzare la lingua inglese per alcuni momenti da condividere.
Anche senza conoscenze consolidate, è possibile usare l’inglese per parlare in alcuni momenti della giornata per rafforzare il legame bambino genitore, per esempio la colazione, il bagnetto…”
Ci racconti qualche vostro rituale.
“Noi abbiamo rituali a seconda delle fasce d’età. Per esempio il primo approccio per i bambini di 3 anni avviene tramite un gioco.
Ci presentiamo passandoci una palla e dicendo qualcosa di noi “My name is – I am”…
In questo modo l’aspetto linguistico si sposa con l’aspetto educativo, mi presento e rispetto l’altro.
I genitori ci raccontano che a casa i bambini ripropongono il gioco e sono tutti, maschi e femmine. I’m Marzia…”
Le novità per l’anno scolastico 2020/21
Tu insegni a Bergamo come vi siete organizzati per il nuovo anno scolastico?
“Abbiamo ripreso in sicurezza già a giugno con i Summer Camp estivi.
Abbiamo nuove normative che servono non solo a rassicurare i genitori in merito alla sicurezza ma sono utili anche per la nostra didattica.
Abbiamo piccole classi di massimo 8 studenti e abbiamo scaglionato gli ingressi.
Ovviamente tutti indossano la mascherina, anche i bambini dai 6 anni in sù e ci stiamo organizzando per far indossare al corpo docente quella trasparente per consentire la lettura del labiale.”
Il tuo augurio per questo nuovo anno scolastico.
“Sono convinta che l’insegnamento fatto con passione abbatta tutte le barriere. Il 2019/2020 è stato un anno difficile. Siamo stati invitati ad insegnare da casa senza vedere i bambini, ma se ci tieni ad insegnare l’amore che ci metti passa sempre anche attraverso un pc e una mascherina.
Auguro a tutti gli insegnanti di ricordarsi la motivazione con cui hanno iniziato questo mestiere.
Abbiamo una grande responsabilità. I bambini vanno trattati da persone. Le migliori”.
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