Care mamme e cari papà, oggi vorrei proporvi una riflessione di Loris Malaguzzi, un grande pedagogista e psicologo. Si tratta di una riflessione che mi ha colpito molto, perché esprime il grosso dilemma del rapporto tra le capacità creative dei bambini, e l’apprendimento scolastico.
“Il bambino è fatto di cento.
Il bambino ha cento lingue
cento mani cento pensieri
cento modi di pensare di giocare e di parlare
cento sempre
cento modi di ascoltare di stupire di amare
cento allegrie per cantare e capire cento mondi da scoprire
cento mondi da inventare
cento mondi da sognare.
Il bambino ha cento lingue (e poi cento cento e cento)
ma gliene rubano novantanove.
La scuola e la cultura gli separano la testa dal corpo.
Gli dicono:
di pensare senza mani
di fare senza testa
di ascoltare e di non parlare
di capire senza allegrie
di amare e di stupirsi solo a Pasqua e a Natale.
Gli dicono:
di scoprire il mondo che già c’è
e di cento gliene rubano novantanove.
Gli dicono:
che il gioco e il lavoro
la realtà e la fantasia
la scienza e l’immaginazione
il cielo e la terra
la ragione e il sogno
sono cose che non stanno insieme.
Gli dicono insomma che il cento non c’è.
Il bambino dice: invece il cento c’è“.
Si tratta di un brano tratto da I cento linguaggi dei bambini, di Loris Malaguzzi. Che ne dite?
[…] fatto della sua pedagogia un punto d’eccellenza, abito nella terra del Reggio Approach e di Loris Malaguzzi. Ho scritto tanto QUI, sui nostri nidi e scuole dell’infanzia. Mi reputo davvero fortunata […]
Ho parlato tante volte di Malaguzzi sul mio blog. I miei bimbi frequentano le sue scuole, e sono cresciuti con la sua pedagogia.
http://www.mammaimperfetta.it/category/nido-e-scuola-dellinfanzia/
Questa riflessione è bellissima, e molto interessante: quante volte presentiamo ai nostri bimbi un modo unilaterale di fare le cose! Mi chiedo però come possa essere messa in pratica…