Essere bilingue significa avere una marcia in più e soprattutto vuol dire affinare alcune preziose abilità del cervello. A confermarlo è uno studio della Penn State University che è stato presentato nei giorni scorsi in occasione dell’ultimo congresso dell’American Association for the Advancement of Science.
I ricercatori hanno scoperto che, rispetto ai monolingue, e persone che parlano due lingue hanno una maggiore capacità di selezionare le informazioni più importanti, eliminando le informazioni irrilevanti. È un’abilità importante e preziosa perché si rivela utile negli studi, nello svolgimento di alcune professioni intellettuali, nell’impegnarsi a fare più cose contemporaneamente.
Judith Kroll, autrice dello studio, ha spiegato che questa conclusione ribalta la teoria secondo la quale parlare due lingue si traduce in una difficoltà nell’apprendimento e rallenterebbe lo sviluppo cognitivo. I ricercatori han osservato alcuni bambini con genitori bilingue e hanno scoperto che i piccoli sono capaci di riconoscere le varie lingue madre già a 4, 6 e 8 mesi anche solo guardando il volto di chi parla.
Inoltre, gli studiosi hanno scoperto che i piccoli bilingue che parlavano catalano e spagnolo erano capaci di distinguere il francese dall’inglese semplicemente osservando le espressioni del volto di chi parlava, anche se non avevano mai sentito queste lingue,.
[…] frasi scorrette mescolate. Secondo i ricercatori ciò indica che i bambini, anche e piccolissimi, avevano già appreso che ’sta’ va con ‘-ando’ e ‘può’ con ‘-are’. […]
Interessante questo post, e’ bene diffondere i fattori positivi del bilinguismo che purtroppo e’ visto ancora da molti come causa di difficolta’. Ormai e’ un dato di fatto che imparare due o piu’ lingue contemporaneamente e’ un vantaggio per il cervello e non un fattore che rallenta l’apprendimento della lingua principale o addirittura causa di confusione come si pensava erroneamente anni fa. Riguardo al riconoscimento precoce di altre lingue non conosciute, ho avuto modo di constatarlo con mio figlio che gia’ da piccolo era in grado di scindere lingue che lui non parlava ma era consapevole di cosa fossero e in particolare lo spagnolo e il tedesco.