Settembre, mese di nuovi inizi. Smaltita la sbornia per l’inizio della scuola, ecco che pian piano riprendono tutte le attività, compreso il corso di inglese. Ieri pomeriggio mio figlio è uscito da scuola e, felice e contento, mi ha preso per mano e mi ha chiesto: “Andiamo ad inglese?”
Saltellando, tra un morso di brioche e un succo di frutta, siamo arrivati al nuovo Learning Center Helen Doron: quest’anno a Milano ha aperto un nuovo LC più vicino a scuola e, sebbene con qualche patema d’animo (lasciare il nostro “vecchio” e “primo” Learning Center non è stato facile!), abbiamo iniziato questa nuova avventura.
Cinque bambini tutti delle elementari, pronti via: prima di tutto le presentazioni, poi i giochi e le attività. Io ero seduta fuori, leggevo e (diciamoci la verità) un po’ origliavo (d’altronde non era difficile, il tono della voce era più quello di una festa tra bambini che quello di una serissima lezione d’inglese). Sentivo nomi, giochi, scoppi di risa e canzoncine, le voci dei bimbi, ognuna diversa.
Pensare che un nuovo inizio potesse andare così liscio, così scontato, in un’atmosfera così rilassata, mi ha fatto riflettere molto sull’importanza del saper accogliere i bambini e mettersi a giocare con loro, prima di tutto, lasciando spazio alla creatività (i bambini, si sa, sono speciali per usare i giochi in modo diverso dal “normale”) e all’improvvisazione. Peraltro, quello che mi stupisce è che questa naturalezza non è frutto del caso, ma di un’attenta programmazione e dell’avere uno scopo ben preciso (mi sono accorta infatti che i corsi Helen Doron hanno come obiettivo il raggiungimento, da parte dei bambini, di competenze linguistiche ben precise), oltre che essere una competenza acquisita attraverso una formazione mirata ed attenta.
Insomma, è stata una lezione per mio figlio, ma è stata una lezione anche per me!
Buon inizio di corso-inglese a tutti!
Foto: © Helen Doron
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