Non sono intonata e non amo cantare. Non ho nemmeno una particolare predilezione per le ninne nanne o le filastrocche, ma il mio nano preferito invece ha orecchio musicale, balla e sente la musica cono una certa cognizione di causa e adora se gli canto qualcosa. Quando posso lo accontento, ma mi imbarazzo io stessa a sentire la mia voce stonata.Leggevo, quando ero incinta, che i bambini adorano la voce della mamma e che se questa parla o canta per i piccoli è una gioia assoluta anche se la canzone non è il massimo o se la voce è stonata e fuori tempo. Allora lo assecondo e canto.
A questo punto oltre che canticchiare canzoncine dei cartoni, canzone degli Stadio o di Beyonce, o le canzoncine dei cd di Helen Doron che sono estremamente orecchiabili e super memorizzabili, mi cimento nelle ninne nanne.
Quando si avvicina il momento della nanna c’è tutta una procedura che viene attuata: niente più televisione, niente giochi adrenalinici e niente computer. Solo luci soffuse, qualche libretto e se proprio devo cantare mi butto sulle ninne nanne.
Nell’ultimo periodo canto Lullabies, le ninne nanne in inglese. Eccone una:
Star, little star
The night is approaching:
the flame is tottering,
The cow is in the cowshed.
The sheep and the lamb,
the cow with the calf,
The hen with its chicks,
The cat with its kittens;
and all are sleeping
In the mothers heart!
Ecco un video con questa ninna nanna:
[…] di tanto perchè la versione che la fa calmare e che ha su di lei un effetto del tutto simile a una ninna nanna è la versione di Zucchero Fornaciari in […]