Quando il lunedì sera Bartolomeo ed io arriviamo al Trenino di Borgo Maggiore, dove a San Marino ha sede il centro Helen Doron Early English, nell’ordine, quel che faccio quando finalmente riesco a convincerlo a fermarsi (impresa non semplice, ve lo garantisco!) è: mettergli ai piedi le calzine antiscivolo blu al posto delle scarpe e consegnargli il workbook numero 3 invitandolo a seguire Lucia in aula, quest’ultima senza fare troppo fatica in realtà.
Lo stesso fanno le altre mamme/babbi e d’un tratto ci ritroviamo soli tra di noi nella sala d’attesa; è a questo punto che diamo inizio alle chiacchiere: un’ora di chiacchiere in completo assoluto relax, da non credere!
Lunedì scorso ho chiesto quanti di loro seguissero questo blog e mi è dispiaciuto apprendere che nessuno tra loro lo legge; in ogni caso, a quel punto, mossi da una certa curiosità, mi hanno domandato quali fossero i contenuti ed io sono stata ben contenta di raccontare loro quel che vi si trova, quel che la gente vi scrive, le esperienze, i confronti, i suggerimenti.
Come spesso accade poi, siamo passati a parlare dei nostri figli, ognuno del proprio naturalmente, di quel che fanno, di come sono, di quanto cambiano, in particolare di come vivono l’esperienza dell’apprendimento della lingua inglese; direi bene, visto che siamo tutti decisi a iscrivere nuovamente i nostri bimbi al corso il prossimo anno: “che bello, ancora tutti assieme!”, ho pensato tra me e me. Solo un paio di loro, invece, parteciperanno al campus estivo e comunque in periodi diversi da quello in cui frequenterà Bartolomeo. Poco male comunque se a settembre si ritroveranno tutti…
Ops… solo ora, scrivendo, mi accorgo di non conoscere i nomi di quelle mamme e di quei babbi, conosco quelli dei bimbi ma non i loro, eppure ogni lunedì siamo lì, chiusi nella stessa stanza per un’ora circa a raccontare e raccontarci. Che strano! Penso proprio che proporrò una pizzata o una piadinata di fine corso per conoscerci un po’ meglio… 😉
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