Ho trovato un’interessante riflessione sull’apprendimento precoce di un’altra lingua. No, niente scienziato del linguaggio di turno, né tanto meno neuropsichiatra. Si tratta di una riflessione di una mamma, e di una mamma blogger, Lanterna.
Lanterna si chiede: “OK chi ha un compagno straniero e/o vive in un Paese straniero, ma chi vive in Italia con compagno italiano come può cercare di crescere dei figli bilingue? Non è un po’ artificioso?”.
In effetti, anche io ho sempre trovato abbastanza artificioso parlare in inglese (o in francese, altra lingua che conosco ma che “pratico” molto meno) ai miei bimbi, e quando lo faccio, ancora adesso, lo faccio o scherzando (un classico, quando devo impartire ordini a mio figlio che sta sotto la doccia e non si muove!) o perché i miei figli me lo chiedono esplicitamente (“Mamma, adesso parliamo in inglese!”). In compenso, hanno sempre ascoltato moltissima musica in inglese, fin dalla culla.
Anche senza sforzarsi di parlare un idioma che non sentiamo come “lingua di casa”, ci sono però molti modi per condividere una passione, se di questo si tratta, che i nostri bambini manifestano in modo evidente: film, DVD, libri, canzoni, ninne nanne.
Partendo dalla domanda che tanti di noi si fanno, Lanterna racconta dell’esperienza dei suoi bimbi, dell’approccio con le nuove lingue (non solo inglese ma, grazie alla passione per Azur e Asmar, i bimbi hanno imparato a guardare il film in francese e a cantare la Chanson del film in francese e arabo!) e di come lei sta alimentando questa nuova passione.
Mi ha molto colpito anche la riflessione sull’apprendimento di una lingua: non è tanto importante (non è così importante) imparare le regole grammaticali, ma acquisire una sapienza della lingua, una conoscenza che sia anche pratica, e che permetta di considerare una lingua come qualcosa di “altro” da sé. Superare il “blocco psicologico” che purtroppo tormenta molti di noi.
Bella anche la conclusione alla quale giunge Lanterna, riflettendo sull’esperienza dei suoi bimbi: “Vorrei dare loro una chiave per aprire molte porte, dal momento che non posso permettermi la casa intera”. Il post intero, Esterofilia, lo trovate sul blog, Lucciole e Lanterne.
Foto: Alice nel Paese dei Bambini
[…] una scuola a Milano che non solo è basata sul metodo Montessori ma che è anche bilingue. La scuola dell’infanzia ha aperto da poco, mentre la scuola primaria inaugurerà l’anno […]
Grazie, sono onorata!
Vi aggiorno anche su come sta andando con l’altro cartone che ho nominato, Chasseurs de Dragons: questo, a differenza di Azur et Asmar, non l’avevamo mai visto in italiano. Si tratta di una serie d’azione, con dialoghi brevi. Pian piano, i bambini cominciano a capire il senso, anche se non capiscono le parole. E io mi ritrovo un po’ come quando sono in un paese straniero, mi traduco i miei pensieri in francese.
Per ora è divertente, vediamo come procederà .