E’ deformazione professionale. Ogni giorno ricerco, seleziono, leggo e poi scrivo notizie che riguardano la ricerca scientifica internazionale e ormai, da quando l’apprendimento precoce dell’inglese è entrato in casa e nella mia testa, mi saltano a gli occhi anche notizie che prima mi sarebbero scivolate addosso indisturbate.
E’ successo l’altro giorno. Leggevo una serie di notizie pubblicate sull’autorevole rivista Science e mi sono soffermata su questa ricerca, condotta presso la SUNY Downstate Medical Center di Brooklyn, che ha scoperto il motivo per il quale apprendere da piccoli è più facile e crescendo diventa tutto più difficile.
La colpa sarebbe di una molecola che si chiama alfa4-beta-delta: è un recettore che compare nel cervello solo negli anni dell’adolescenza e che praticamente rallenta le capacità di apprendimento, limitando l’eccitabilità del cervello.
I bambini ne sono privi e per questa ragione sono delle spugne, apprendono tutto facilmente e per questo è bene iniziare sin da piccolissimi a insegnare loro una lingua diversa da quella materna, perché si sfrutta questa capacità del tutto naturale di imparare senza limiti.
Mi stupisco sempre quando osservo il mio piccolo nanetto e lo vedo compiere con naturalezza e abilità delle azioni che solo fino al giorno prima gli erano impossibili. I bambini sono straordinari anche per questo: non si arrendono, sono flessibili, scovano sempre la maniera per raggiungere il loro scopo e assorbono informazioni alla velocità della luce trasformandole in un bagaglio personalissimo e straordinario di esperienze. Al loro cospetto noi adulti siamo indietro anni luce: pesanti, rigidi, pieni di limiti e insicurezze e sapere che forse un pizzico di responsabilità è di un insospettabile molecola ci consola un pochino.
Immagini tratte da Flickr.com
Cara Francesca, coraggio…non siamo proprio da buttare neanche noi adulti (a volte). La forza di volontà ci fa scalare le montagne!